Ambiente, physis Natura. Per Gilles Clément, paesaggista di fama mondiale, abitiamo il giardino, siamo nella fabbrica del paesaggio. La Terra è uno spazio finito che esige un disarmo «botanico»: dovremmo essere sul pianeta per co-costruire bellezza, non distruggerla. L’ambiente prevede il sogno, reca già in sé un progetto di società, è inclusivo: il grido di un picchio, nuvole, formiche su un muro. L’equilibrio però è stato reciso dal coronavirus. Le città sono divenute metropoli-smog, non luoghi a perdere. La pandemia segnerà la fine delle città?
Le città sono diventate gli ultimi territori d’incontro umano a scapito delle spopolate campagne – riassume Clément.
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