Olivetti Adriano, CITTA’ DELL’UOMO, Edizioni di Comunità, Torino, 2001(I ed. 1960)
Rileggere questo volume pubblicato più di 70 anni fa, che raccoglie vari saggi e discorsi di Adriano Olivetti riguardanti varie tematiche (da quella strettamente imprenditoriale a quella politica e edilizia) , non può che suscitare stupore e meraviglia. Così, ad esempi, l’imprenditore di Ivrea inizia la raccolta “Parlando di forze spirituali, cerco di essere chiaro con me stesso e di riassumere con una semplice formula le quattro forze essenziali dello spirito: Verità, Giustizia, Bellezza e, soprattutto, Amore. Cerco di ricordarmi che il nostro obbiettivo finale, che in senso storico deve essere l’affermazione della Civiltà Cristiana, consiste nel materializzare in equilibrio ciascuno di questi quattro punti» (pp.5-6). E questa materializzazione per Olivetti no riguarda solo l’azienda, bensì ogni attività umana: dell’edilizia ad esempio afferma “Il disordine edilizio non è che un riflesso dell’ordine economico, della mancanza di ideali sociali” (p. 59). Ecco che quindi, per arrestare la decadenza attuale della società per lui “la soluzione è una sola, difficile, ancora isolata ed incompresa: far sì che le nuove forze materiali – quelle stesse che hanno dato vita al mondo moderno- diventino valido e potente strumento di finalità spirituali” (p. 59). In una parola, il fine dell’economa deve essere di tipo spirituale, e senza fini spirituali (sociali e culturali) l’attività materiale perde il suo senso e la sua nobiltà. Per questo l’economia, ieri come oggi e domani, deve concretizzarsi secondo l’incipit di Olivetti, come unione di Amore, Bellezza, Giustizia e Verità. Facile a dirsi, molto meno a farsi, eppure lui ci è veramente riuscito. Perché dunque non dovremmo riuscirci noi, almeno in parte e con le debite proporzioni? Rileggiamo dunque questo classico, che ancora oggi è fonte inesauribile di ispirazione e ammirazione.