Uno dei corollari della legge di Murphy è che ogni soluzione genera nuovi problemi. Oggi potremmo dire, però, che tutti i problemi sembrano spingerci verso la stessa soluzione: la crisi energetica, la pandemia, il riscaldamento globale ci impongono di ripensare le nostre città in termini di resilienza. A partire dal più strategico di tutti i settori energivori: il trasporto urbano.
I sistemi di trasporto urbano si rivelano sempre più complessi e integrati, muovendo un numero di mezzi e soluzioni crescenti. Si va dal trasporto pubblico allo sharing di automobili, motorini, biciclette, monopattini; si passa dal noleggio a medio e lungo termine al classico mercato automotive, per approdare ai veicoli elettrici, ai taxi, alle aziende tipo Uber, fino alle applicazioni che monitorano il traffico per calcolare i percorsi migliori oppure attraverso un’offerta intermodale. A ciò si aggiunge il crescente interesse per la cosiddetta mobilità attiva (pedoni e biciclette), per cui si progettano corsie stradali protette. E, infine, i veicoli a guida autonoma.
L’acronimo MADE racchiude tutto in quattro mega-trend: New Mobility, Autonomous driving, Digitalization, Electrification. Tutte soluzioni che presuppongono il coinvolgimento di un numero di attori molto maggiore rispetto a pochi anni fa: oltre ai più classici settori automobilistico, assicurativo, trasporto pubblico e finanziario, entrano in campo in modo sempre più importante il retail, le telecomunicazioni, il settore medico-legale e soprattutto i settori dell’Information Technology e quello energetico. Il tutto per un valore di mercato globale stimato di un trilione di dollari nel 2025.