Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il nuovo decreto in tema di incentivi per la produzione del biometano, finanziata attraverso una dotazione di 1,7 miliardi di euro del Pnrr
Sostenere lo sviluppo del biometano nazionale, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici. Questo l’obiettivo del nuovo decreto biometano 2022, il provvedimento che disciplina l’assegnazione di 1,7 miliardi di euro al settore. L’atto, figlio del Piano nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), è stato firmato la scorsa settimana del Ministro della Transizione Ecologica e inviato alla Corte dei conti per le consuete operazioni di registrazione. Un intervento fortemente atteso, soprattutto nell’attuale crisi energetica, che dovrebbe permettere di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas per circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.
Il nuovo decreto biometano 2022 prevede diverse linee d’azione. Da un lato supporterà la riconversione e l’efficientamento degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano; destinando quest’ultimo sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, sia ai settori terziario e dei trasporti. Dall’altro incentiverà la costruzione di nuove centrali per la produzione di biometano; il testo, come spiega Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica prevede anche un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto per i nuovi impianti.
Nel contempo cercherà di migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.