L’Istat ha presentato la decima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) in Italia. L’analisi dei domini in cui è articolato il benessere (Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi), consente una lettura degli andamenti più recenti degli indicatori e il confronto con il periodo pre-pandemico. Oltre la metà dei 152 indicatori Bes è aggiornata al 2022 con dati definitivi. I dati più recenti che consentono di effettuare confronti con il 2019 (109 indicatori sul totale di 152) mostrano che per 58 indicatori di benessere, oltre la metà, si registra un miglioramento nell’ultimo anno disponibile rispetto al livello del 2019, un terzo si trova su un livello peggiore rispetto al 2019, mentre il restante 13,8% degli indicatori si mantiene stabile sui livelli pre-pandemici.
“Gli indicatori Bes confermano l’assoluta necessità di dirigere il Paese verso un modello di sviluppo che consideri prioritario il contrasto a disuguaglianze e povertà – ha commentato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore – che sia sostenibile dal punto di vista economico e ambientale, che dia valore alle relazioni sociali, unico vero argine contro la solitudine, soprattutto dei più giovani. E’ indispensabile investire importanti risorse pubbliche: il tessuto socio-economico italiano non può migliorare a costo zero. Chiediamo che si lavori per un utilizzo lungimirante delle risorse del Pnrr, che rischia di trasformarsi in un’occasione mancata, e per garantire a tutti i cittadini l’accessibilità ai diritti, anche alla luce del percorso che si sta avviando sui Lep”.
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