Come cambieranno gli assetti organizzativi?
La rappresentazione delle informazioni non finanziarie, ai fini della raffigurazione della sostenibilità aziendale, diventerà sempre di più strategica per la reputazione aziendale, per la valorizzazione dell’immagine e del brand, in quanto attira nuovi investitori, talenti e aumenta l’efficienza gestionale. Nel giro pochi anni, si giungerà ad una rappresentazione unitaria dei dati finanziari e non finanziari, così come è definita la tendenza che porterà anche le aziende non quotate all’obbligo di una informativa di carattere non finanziario. Sarà quindi necessario un adeguamento degli assetti organizzativi e soprattutto un cambiamento culturale negli amministratori e nel management societario.
La sostenibilità concerne aspetti sociali, quali la sicurezza e la salute sul lavoro, aspetti ambientali come la valutazione degli impatti di processi, prodotti e servizi, e aspetti economici quale la creazione di valore per la comunità e il territorio. La sostenibilità risulta strategica per la reputazione aziendale e per la valorizzazione dell’immagine e del brand in quanto attira e trattiene talenti, aumenta l’efficienza gestionale, attira nuovi investitori e rafforza la riconoscibilità del brand.
Le informazioni non finanziarie da includere nella dichiarazione consolidata attengono temi ambientali, sociali, relativi al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva; per ciascuna tematica va esplicitato il modello aziendale di gestione ed organizzazione dell’attività d’impresa, le politiche praticate con i risultati conseguiti ed i relativi indicatori, e i principali rischi collegati ai temi in questione che derivano dall’attività d’impresa.
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