Vi proponiamo due libri, non necessariamente recenti, ma sempre meritevoli di lettura entrambi inerenti i temi della RSI.
Barca, Fabrizio – Giovannini, Enrico, Quel mondo diverso, Editori Laterza. 2020
Questo volume è un ideale complemento al testo da noi già segnalato L’utopia sostenibile di Enrico Giovannini, fondatore di Asvis e neo ministro a Infrastrutture e Trasporti. Particolarmente interessanti sono le sue riflessioni sull’inadeguatezza del PIl come misura del vero sviluppo, e sulle complesse relazioni tra sapere tecnico e politico.In merito si mette in luce come oggi ai tecnici sono affidati anche decisioni politiche: “se il mio obiettivo è ottenere più produttività, posso chiedere cosa accade relativamente al mantenimento dell’obiettivo dell’uguaglianza. Questo me lo può dire un tecnico, ma quanto è una decisione politica, non lo può decidere un tecnico. Invece i tecnici si sono presi tutte e due le curve, si sono presi tutto” (p. 11). In altri termini per aumentare il benessere economico preservando l’eguaglianza, serve una conoscenza politica (e quindi non tecnica) che stabilisca cosa sia la “giusta eguaglianza”, ma oggi il tecnico rischia di fagocitare anche il campo del politico.
Eggers, Dave. Il cerchio. Mondadori, Milano, 2014.
Si è prigionieri quando non c’è più un posto dove fuggire: è questa la situazione descritta in questo straordinario libro di Dave Eggers, scritto in modo accattivante e che tuttavia non cade mai nel banale. Il romanzo tratta dell’ascesa della giovane Mae all’interno del “Circle”, un’azienda la cui mission è rendere ogni parte del globo accessibile a tutti gli utenti del web. Questa prospettiva, oggi ancor più “realistica” a causa della pandemia, ha dei grandi vantaggi (e il libro li rimarca) ma pone anche seri interrogativi, come mostrano le parole rivolte a Mae da un suo caro amico “Passi dodici ore al giorno seduta a una scrivania e non hai niente da mostrare all’infuori di qualche numero che non esiste o che tra una settimana nessuno ricorderà […]. Il curioso paradosso è che credi di essere al centro delle cose, e che questo renda più valide le tue opinioni, mentre tu, personalmente, stai diventando meno vivace e meno vitale. Scommetto che da mesi non fai altro che guardare uno schermo. Non è così?».