KURZWEIL R. La Singolarità è vicina, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2008, 2005 I, , pp.589
“Consideriamo dove siamo, intorno agli anni Trenta del Ventunesimo secolo. Abbiamo eliminato cuore, polmoni, globuli rossi e bianchi, piastrine, pancreas, tiroide e tutti gli organi che producono ormoni, reni, vescica, fegato, esofago inferiore, stomaco, intestino tenue e crasso, colon. Ci restano a quel punto scheletro, pelle, organi sessuali, organi di senso, bocca e esofago superiore e cervello […] Un giorno i nanorobot daranno la possibilità di rafforzare e alla fine sostituire lo scheletro […] lo scheletro 2.0 sarà molto robusto, stabile e in grado di riparare se stesso […] Alla fine saremo in grado di migliorare l pelle con materiali nanotecnologici, che daranno una miglior protezione da effetti ambientali fisici e termici […] Il processo di retroingegnerizzazione e riprogettazione toccherà anche il sistema più importante dei nostri organismi: il cervello […] Stiamo diventando Cyborg” (KURZWEIL R. La Singolarità è vicina, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, 2008, 2005 I, pp. 303-305, pp.589). Tutto questo e molto di più accadrà grazie al progresso esponenziale di Genetica, Nanotecnologie e Robotica il quale a breve raggiungerà la Singolarità, ovvero “una fase quasi verticale della crescita esponenziale” che sarà “un evento unico con, beh, implicazioni singolari” (pp.24, 22). Divenuto Cyborg l’uomo diffonderà la tecnologia in tutta la materia e in gli angoli dell’universo (cap. 6). Questa è la tesi di Kuzweil che a prima vista sembra folle, ma poi diventa inquietante se si legge il suo libro, che è estremamente documentato e per questo va preso seriamente.