Cosa distingue una persona felice e di successo da un impiegato mediocre e frustato? Il più grande psicologo americano ci insegna come l’empatia può cambiarci la vita. Sapere cosa sta succedendo nella nostra testa, come si ragiona e si reagisce è un’abilità spesso sottovalutata ma fondamentale per acquisire il pieno controllo sulle emozioni e liberarsi della tirannia dell’irrazionalità. Ma non si tratta solo di comprendere se stessi.
Uno studio recentissimo condotto su 4000 fra i migliori manager del mondo ha messo in luce un insospettabile punto in comune: l’empatia e l’attenzione agli altri. Solo grazie a queste qualità migliorano le prestazioni in campo professionale e sociale: comprendere gli stati mentali degli altri è l’unica chiave per acquisire disciplina, doti di team leading, capacità di persuasione e… simpatia.
Daniel Goleman spiega con esempi una teoria nuova e illuminante, supportata da esempi e prove scientifiche, che chiunque potrà sperimentare da subito nella propria vita. L’attenzione è una risorsa mentale sottile, sfuggente, invisibile quasi, e per questo generalmente poco considerata. Eppure riveste un’importanza enorme rispetto al modo in cui affrontiamo la vita, ci mette in connessione con il mondo, plasmando e definendo la nostra esperienza: i suoi effetti, come hanno spiegato in questi ultimi anni le neuroscienze, si fanno sentire nella maggior parte delle cose che facciamo.
Dall’autoconsapevolezza, fondamento della gestione del proprio sé, all’empatia, radice della competenza nelle relazioni con gli altri, gli ambiti in cui occorre sapersi muovere sono molti: soprattutto oggi, assediati come siamo da una marea di dati che ci spinge a ricorrere quotidianamente a scorciatoie prive di metodo.
Gli ambienti in cui viviamo, pieni di tensioni, tentazioni e obiettivi contesi, tendono a confonderci, e la nostra capacità d’attenzione è fondamentale per trovare un’armonia che lasci spazio sia alla felicità sia alla produttività.
“Il funzionamento dell’attenzione è in gran parte assimilabile a quello di un muscolo: se la usiamo poco si infiacchisce, mentre se la facciamo lavorare bene acquista vigore” spiega Goleman in questo nuovo studio rivoluzionario, mostrandoci i benefici che possiamo ricavare dal suo rafforzamento e i modi in cui possiamo raggiungere questo obiettivo.
E lo fa senza mai dimenticare l’altra faccia della medaglia: la creatività, il massimo punto di equilibrio tra concentrazione e distrazione, attenzione selettiva e aperta. Perché in un mondo complesso dove tutti hanno accesso alle medesime informazioni, il valore sta nella sintesi originale, nelle domande nuove e controintuitive, nelle risposte destabilizzanti che dischiudono potenzialità non ancora sfruttate.